Roma, 12 ottobre 2015 – Londra la città del futuro. Che la Capitale britannica sia un simbolo nel mondo, forse più di New York e di altre grandi città mondiali, è ormai un dato di fatto. La sua bellezza è data da un mix di culture, enogastronomia e skyliner in continua evoluzione ineguagliabili. La si guardi da una o dall’altra riva del Tamigi, Londra offre alla vista qualcosa di unico e di stupefacente e se si ha la fortuna di visitarla in giornate dal sapore primaverile, anche se autunnali di fatto, rimane nel cuore e ammalia e lascia un ricordo indelebile e una nostalgia sempre viva. La bellezza della Capitale del Regno Unito è poi data anche dalla facilità con la quale si può percorrere in lungo e in largo, grazie ad una rete di trasporti pubblici invidiabile, forse la più avanzata del mondo. Con 12 linee metro che la società che gestisce non smette mai di rinnovare, aumentando di anno in anno i km da mettere a disposizione dei cittadini per gli spostamenti, in pratica rende inutile possedere un auto per chi vive e lavora a Londra. A questa fitta rete di linee della metropolitana, che si incrociano in più luoghi e rendono agili e veloci, pratici e facili i trasferimenti, si aggiungono le reti ferroviarie che in alcuni casi fungono da metropolitane, le nuove tratte “overground”, con treni di superficie o sospesi che collegano i quartieri in via di sviluppo e i nuovi distretti finanziari come Canary Wharf, le linee dei bus a uno o a doppio piano. Certo i costi sono elevati. Un abbonamento settimanale nelle zone 1 e 2 costa intorno ai 32 Pounds (odierne …). Se ci si vuole muovere nelle altre zone (dalla 3 alla 6) costa anche di più. Ma i benefici sono evidenti a tutti.
Da questo punto di vista se compariamo Londra a Roma si capisce quanto sia lontana la Capitale d’Italia, in questi giorni alle prese con l’ennesimo scandalo della politica, che ha preferito scaricare un sindaco onesto, anche se ingenuo, piuttosto che lavorare per il bene della città e dei suoi cittadini. I trasporti sono la principale nota dolente. Si attende da oltre 15 anni il completamento della linea C della metro, che quando sarà terminata non sarà sufficiente per le reali e mutate esigenze di una città in continua espansione, mal collegata sotto tutti i punti di vista, con ritardi infrastrutturali enormi, spaventosi e vecchi di almeno 40 anni. In una città vasta e diffusa su un ampio territorio com’è Roma servirebbero almeno 6-7 linee della metropolitana, di profondità o di superficie, che si intrecciano e si incontrano in più punti, per abbattere i tempi di percorrenza, eliminare la presenza delle auto e migliorare la qualità dell’aria e della vita dei romani. Pur con tutte le sue aberrazioni e incapacità, se l’Amministrazione Alemanno avesse puntato il suo programma quinquennale solo sul completamento della linea C sarebbe stata riconfermata con risultati bulgari. Se le Amministrazioni future puntassero solo sull’annoso e insostenibile problema dei trasporti, vincerebbero a mani basse qualsiasi tornata elettorale.
A Roma serve una rivoluzione vera nel sistema del trasporto pubblico con un cantiere permanente stile Londra, per realizzare quante più linee metro è possibile e collegare la Città (tanto tra buche in strada, lavori sulla viabilità e sulla metro di fatto i romani vivono sulla loro pelle un eterno cantiere). Serve una società partecipata che possa investire in questo, autoalimentandosi grazie al costo del biglietto che tutti i romani devono pagare, nessuno escluso. Basta sentire scuse del tipo la città è ricca di storia e non si può scavare. Ai romani servono i trasporti e serve una migliore qualità della vita. Non servono pietre arcaiche da mettere a disposizione alle varie colonie feline della città, magari affumicate dai fumi delle vetture che a passo d’uomo gli sfilano accanto. Se la politica e le Amministrazioni vogliono fare il bene dei cittadini e migliorare le loro condizioni di vita, devono investire tutto sui trasporti, lasciando perdere le varie lobby che lottano contro una mobilità avanzata e sostenibile nella Capitale.