Roma, lunedì 18 gennaio 2016 – La Juve azzanna l’Udinese e vince con merito la decima di fila. Nel nuovo stadio friulano, la Dacia Arena, è festa bianconera con una gara perfetta, chiusa sul 4-0 già nel primo tempo. Allegri può essere contento della crescita della sua squadra che assapora la prima vendetta. All’andata la Signora era caduta in casa per 1-0 nella prima giornata di Campionato. Ieri le cose sono andate in maniera diversa. In pratica non c’è mai stata partita. Adesso la squadra, il tecnico, la società e i tifosi si godono il secondo posto assoluto in classifica a -2 due dal Napoli e a +2 dall’Inter. Questo vuol dire, per il momento e in attesa che arrivi un nuovo periodo intenso con scontri diretti in Campionato e la doppia gara di Champions con il Bayer Monaco (che servirà a testare la vera forza dei bianconeri), accesso diretto alla Champions League 2016-2017. Della partita in sé non ci sarebbe molto da dire se non che Dybala firma la sua prima doppietta, Alex Sandro il suo primo gol in Italia con uno splendido tiro a giro sul secondo palo di destro (il suo piede preferito è il sinistro) e che Khedira segna ancora, dopo la gara con la Sampdoria. I numeri incominciano ad essere pesanti e in favore della Signora, che con le quattro reti di ieri è diventata il secondo miglior attacco del Campionato e la seconda miglior difesa. Allegri ha presentato una formazione un po’ atipica, cercando di far riposare alcuni elementi in vista dei prossimi appuntamenti con le romane (mercoledì c’è la Lazio e domenica la gara in casa contro la Roma). Pogba per scelta tecnica, come ha detto il tecnico livornese, ha riposato e al suo posto è entrato Asamoah. Sulla corsia di sinistra è sceso Alex Sandro e Rugani ha rilevato ancora Barzagli. In attacco è tornato Mandzukic al fianco di Dybala, ormai titolare inamovibile sulle orme di Tevez.
La gara l’ha sboccata proprio l’argentino con un altro gol su punizione, come contro il Verona. È il secondo consecutivo da calcio da fermo. Se continua così la Juventus e Allegri non rimpiangeranno un certo signor Pirlo. Il secondo gol è arrivato 5 minuti più tardi, quando lo stesso Dybala ha rimesso in area un pallone di testa, su cui ci si è avventato Mandzukic a vuoto. Il liscio ha però disorientato il portiere che ha lasciato scorrere la palla e quasi sulla linea di porta Khedirta ha potuto spingere dentro la palla con comodità. Se Khedira continua a cercare la via del gol come sta facendo nelle ultime gare, il rimpianto di aver perso uno come Vidal potrà essere meno sentito. Due reti in due partite ma anche la capacità di farsi trovare spesso in area per provare a chiudere l’azione. Intanto siamo a tre reti in 20 gare. Vediamo quale sarà il suo score finale. Il terzo gol è arrivato su rigore che si è procurato Mandzukic, perfettamente lanciato a rete da una palla invitante di Lichtsteiner e atterrato da Danilo in un disperato tentativo di anticipare il croato. Dal dischetto Dybala non ha sbagliato e ha segnato la rete numero 11 in campionato, assumendo il ruolo che era di Tevez di trascinatore della squadra. Alla fine è arrivato anche il gol di Alex Sandro, che sulla sinistra ha disorientato il diretto avversario, grazie anche ad una intelligente sovrapposizione di Asamoah, e ha calciato dal vertice dell’area di rigore un tiro a giro sul secondo palo, imprendibile per il portiere udinese, che forse avrebbe potuto fare qualcosa di più in occasione delle due prime reti, ma non sull’ultima.
Tutto facile dunque per la Signora a partire dal 10’ minuto in avanti. Prima però era parsa un po’ in affanno, messa in difficoltà dall’organizzazione dell’Udinese di Colantuono e forse dalla reminiscenza della sconfitta dell’andata, quando i bianconeri tirarono molto nella porta avversaria ma persero comunque per 1-0. Ieri la Juventus è stata cinica. Nel primo tempo ha tirato 8 volte e ha fatto 4 gol. Nel secondo tempo con un uomo in più (espulsione di Danilo per il fallo da rigore) ha controllato senza rischiare mai la gara, provando di tanto in tanto ad affacciarsi in area per buttarla dentro. Ci ha provato Mandzukic e ancora Khedira, Asamoah e Morata, entrato al posto di Dybala. La nota positiva è stato il rientro del ganese che non ha fatto sentire la mancanza di Pogba, anzi ha dato concretezza, velocità e anche fantasia al reparto, supportando bene Marchisio e gli inserimenti di Khedira in copertura. Con il suo pieno recupero Allegri ha disposizione varie alternative per il centrocampo e fondamentale sarà anche il recupero di Pereyra. Adesso però la priorità è superare il turno di Coppa Italia e vincere l’undicesima contro la Roma, per tenere il passo del Napoli.