Milano 21 ottobre 2014 – Inaugurata il 18 ottobre 2014 la mostra evento della capitale lombarda dedicata ad uno dei più controversi quanto affascinanti artisti della storia dell’arte: Vincent Van Gogh (1853-1890). Al Palazzo Reale di Milano fino all’8 marzo 2015 “Van Ghog, l’uomo e la terra”, questo il titolo dell’esposizione, racconta il particolare artista nel suo più intimo rapporto con la natura e con i paesaggi di vita contadina tanto amati dal pittore olandese. Curata da Kathleen Adler, la rassegna presenta una lettura d’opera inedita che si lega geniale e silenziosa al tema dell’Expo 2015: la terra e i suoi frutti, l’uomo al centro del mondo reale, la vita rurale e agreste strettamente legata al ciclo delle stagioni. Milano si conferma come un’importante città moderna al passo delle realtà europee più all’avanguardia. Promossa dal Comune di Milano – Cultura, prodotta e organizzata da Palazzo Reale di Milano, Arthemisia Group e 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, l’esposizione è realizzata anche grazie al sostegno del Gruppo Unipol, oltre ad essere patrocinata dall’Ambasciata del Regno dei paesi Bassi a Roma e inserita negli eventi ufficiali del Van Gogh Europe, l’istituzione di recente costituzione sostenuta dal governo olandese a tutela e promozione dell’opera di Van Gogh.
Van Gogh è forse ad oggi uno dei pittori più conosciuto e amati al mondo. Il tratto unico nel suo genere, la policromia unita ad una pennellata marchio di uno stile personale, mai superato, che non necessità approfondimenti sull’identità dell’autore. Colori e soggetti meravigliosi che non tramonteranno mai nello scenario artistico di ogni generazione a venire. In un’epoca in cui la maggior parte degli artisti rivolgeva lo sguardo al paesaggio urbano, frutto dell’industrializzazione europea della fine del XIX secolo, come poi accadeva per i neoimpressionisti Seurat e Signac, Van Gogh concentra tutta la sua attenzione verso il paesaggio rurale e il mondo contadino. La vita e le mansioni della tradizione agreste diventano per il pittore olandese la sua unica materia di studio. I lavoratori della terra diventano figure eroiche e gloriose, si trasformano in soggetti dalla nobile e sacra accezione. Dai primi disegni realizzati in Olanda fino agli ultimi capolavori dipinti nei pressi di Arles, Van Gogh esprime la propria affinità verso gli umili, immedesimandosi con loro e rappresentando il loro dignitoso contegno in modo impeccabile. La mostra a Palazzo Reale presenta un lavoro curatoriale che ha permesso di costruire un percorso che accompagna il visitatore attraverso gli oltre 50 lavori dell’artista. Un modo per scoprire opere note ed altre mai viste prima, per comprendere ed esplorare il complesso rapporto tra uomo e natura, tra fatica e bellezza, rivivendo tutti quelli gli stati d’animo che Vincent Van Gogh soleva trasferire nelle sue creazioni. Il corpus centrale della mostra è costituito, come per l’esposizione del 1952, da opere provenienti dal Kröller-Müller Museum di Otterlo, a cui si aggiungono lavori provenienti dal Van Gogh Museum di Amsterdam, dal Museo Soumaya-Fundación Carlos Slim di Città del Messico, dal Centraal Museum di Utrecht e da collezioni private normalmente inaccessibili. Un’occasione unica per approfondire, attraverso gli occhi dell’artista, il complesso rapporto tra l’essere umano e la natura che lo circonda. Tra i capolavori concessi dal Kröller-Müller Museum alla mostra milanese, “L’autoritratto” (1887), il “Ritratto di Joseph Roulin” (1889), “Vista di Saintes Marie de la Mer” (1888), la “Testa di pescatore” (1883) infine “Bruciatore di stoppie, seduto in carriola con la moglie” (1883). L’esposizione godrà di una mise en scène d’eccezione: l’archistar giapponese Kengo Kuma, classe 1954, curerà il progetto di allestimento della mostra.