Benedetto XVI ha concesso al parroco austriaco la dispensa dalla nomina a vescovo, dopo le polemiche che l’assegnazione aveva acceso in seno alla conferenza episcopale

di Lilly Amato
lamato@lacittametropolitana.it

Roma, mercoledì 3 marzo 2009 – Papa Ratzinger ha dispensato oggi mons. Gerhard Maria Wagner, parroco austriaco ultraconservatore, "dall’accettare l’ufficio di vescovo ausiliare di Linz". Ha così risposto positivamente a una richiesta avanzata dallo stesso Wagner circa due settimane fa, ma giunta in Vaticano "nelle dovute forme" dopo qualche tempo. Benedetto XVI è stato costretto ad annullare la nomina del sacerdote conservatore per aver, con la stessa, il 31 gennaio scorso, sollevato un coro di polemiche in Austria. Non succede mai che il Papa sia costretto a revocare la nomina di un vescovo. La questione ha messo nuovamente in luce quello che, secondo i critici, è un deficit di comunicazione all’interno della Chiesa. Wagner è stato attaccato per numerose dichiarazioni fatte nel passato, inclusa quella che l’uragano Katrina nel 2005 sarebbe stata una punizione divina per l’immorale città di New Orleans. Ha anche bollato come satanici i libri della serie dedicata ad Harry Potter ed ha sostenuto che l’omosessualità sia curabile.

Ma il monsignore aveva spiegato, in merito all’uragano, di voler solo aprire un dibattito sulla connessione di eventi, per la distruzione di cinque cliniche abortiste a New Orleans. Subito dopo la nomina di Wagner, trentuno dei trentanove decani della diocesi di Linz lo hanno sfiduciato, cosa che accade raramente nella Chiesa cattolica: un atto di ribellione nei confronti del Pontefice. I leader della chiesa austriaca dicono che la decisione della nomina è stata presa senza consultarli. Un gesto senza precedenti: la conferenza episcopale austriaca, convocata d’urgenza il 16 febbraio scorso, ha chiesto al pontefice una "maggiore attenzione" nelle future nomine. Il mese scorso, in seguito a una campagna di stampa contraria, Wagner ha chiesto al Papa di revocare la promozione, per via della "spietata opposizione" nei suoi confronti e per il bene della Chiesa.

All’indomani delle proteste, il sacerdote aveva infatti inviato a Roma le sue dimissioni: "Da quando sono stato nominato, ho sentito una resistenza espressa con modalità prive di amore e di misericordia". La rinuncia di un vescovo, per essere valida, non deve essere forzata, ma spontanea: con la pubblicazione della dispensa, padre Wagner potrà ufficialmente tornare a fare il parroco di Windischgarsten, nell’alta Austria. Proprio dall’episcopato austriaco, oltre che tedesco e francese, sono arrivate le critiche più aspre alla decisione del Papa di revocare la scomunica ai lefebvriani. Il vescovo di Salisburgo, Alois Kothgasserm, ha detto che con Papa Ratzinger la Chiesa "si sta riducendo a una setta". E il presidente della Conferenza episcopale austriaca, il cardinale Christoph Achonborn, in merito a tali parole non ha preso alcun provvedimento.

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